Come nascono le nostre trascrizioni per quartetto d’archi?

Il nostro repertorio è costituito da tantissimi brani di vario genere: musica barocca, classica, romantica ma anche rock e pop. Ovviamente non tutti questi brani sono stati composti per quartetto d’archi o per duo di violini. Talvolta l’autore ha pensato a un pianoforte, oppure a un’orchestra intera, o a una band rock, con tanto di basso e batteria. Trasformare questi brani e fare in modo che siano eseguibili da strumenti ad arco mantenendone l’essenza e la “magia” è una grande responsabilità. Responsabilità nei confronti del compositore, ma anche nei confonti di chi ascolta. Per questo motivo spesso quando si tratta di trascrivere un brano di un grande maestro del passato, chiediamo aiuto a un compositore professionista. Invece per i brani rock e pop amiamo metterci in gioco e curare noi stessi gli arrangiamenti. Ogni trascrizione è legata a chi ce l’ha commissionata e ha una storia ricca di emozioni. Oggi ve ne vogliamo raccontare una.
Tempo fa ricevemmo una richiesta molto strana da una coppia di sposi un po’ speciali. Lui attore e lei performer di una delle più importanti compagnie di musical italiane, hanno legato la loro storia d’amore a Over the rainbow. La bellissima canzone, composta da Harold Arlen e interpretata da Judy Garland nel film “Il mago di Oz”, ha ispirato tantissimi musicisti, ma i nostri sposi erano affezionati alla versione per pianoforte solo di Keith Jarrett. Come riuscire a realizzare con il quartetto i romantici e un po’ malinconici rivoli di note che Jarrett usa per questa canzone? Ovviamente qui la sfida è stata sopratutto nel cogliere lo spirito, la natura del pezzo.

Come nascono le nostre trascrizioni per quartetto d’archi?

Il giorno dell’evento, dopo la cerimonia, ci sistemiamo in un lato del porticato dove si sarebbe svolto l’aperitivo. Man mano arrivano gli invitati, e si spargono per il giardino. Iniziamo a suonare Over the rainbow. Le note dei pizzicati risuonano lungo il porticato, mentre la melodia al violino si illanguidisce di mille sfumature. Intorno a noi la gente si accomoda, si siede sull’erba, prende un drink. Tutto sembra sospeso in una nuvola di dolcezza: non c’è il solito brusio affannato degli aperitivi, dove tutti si buttano sul buffet, ma un’atmosfera rilassata e quasi fuori dal tempo. Gli sposi si avvicinano e accennano un passo di danza. Tutto è perfetto.

 

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